domenica 25 marzo 2012

 
California Academy of Sciences, Renzo Piano

 

Van Dusen Garden, Perkins & Will 


Nuova Filarmonica di Parigi, Jean Nouvel





"L'edificio che respira..." - California Academy of Sciences.


La California Academy of Sciences è un'istituzione centrale nel panorama culturale di San Francisco fin dalla sua fondazione nel 1853. Collocata dal 1916 al centro del Golden Gate Park, dove l'oceano Pacifico lambisce la città, la sede dell'Accademia era cresciuta fino a comprendere undici edifici diversi, di cui l'ultimo costruito nel 1976. Al loro interno trovavano posto - caso unico al mondo - un museo di scienze naturali, un planetario, un acquario e diverse attività di ricerca e divulgazione. Quando, nel 1989, il grave terremoto di Loma Prieta danneggiò in modo irreparabile molti degli edifici storici, si decise di costruire, nello stesso luogo, una sede completamente nuova.


L'edificio ruota attorno a un ampio spazio espositivo, permeabile alla luce naturale e alle brezze provenienti dall'oceano. Esso è delimitato da quattro edifici prevalentemente opachi, che ospitano le funzioni accessorie al museo e che richiamano la solidità della precedente sede dell'istituzione (uno degli edifici, recuperato, ospita il diorama originale della natura africana). Al centro dello spazio si trovano una piazza, parzialmente coperta da una tensostruttura vetrata, e due volumi sferici, uno opaco e l'altro trasparente, che ospitano, rispettivamente, il planetario e un ambiente della foresta pluviale. Al livello inferiore sono collocate le vasche degli acquari (cinque in tutto) che, invece, hanno bisogno di poca luce naturale. Il lato sud, infine, ospita gli uffici e i laboratori di ricerca, visibili dal pubblico grazie ad ampie pareti vetrate che li separano dagli spazi espositivi. 


Le funzioni sono articolate in modo da ottimizzare la ventilazione naturale e l'uso della luce diurna. Lo spirito di rispetto dell'ambiente che informa il progetto è, però, mostrato in modo più evidente attraverso alcune metafore che mettono in relazione diretta il mondo costruito (artificiale) e quello naturale. Il porticato che si snoda lungo il perimetro dell'edificio è coperto da un tetto vetrato, che contiene 60mila celle fotovoltaiche, la cui ombra ricorda quella creata dal fogliame degli alberi. La vetrata che protegge la piazza centrale è sorretta da una delicata ragnatela d'acciaio; infine, i pannelli acustici sul soffitto rimandano, in astratto, alle squame di un pesce.



"Quando il paesaggio diventa architettura..." - Grin Grin Park.

Il progetto del parco “Grin Grin” a Fukuoka nel 2005 riprenderà lo studio del concetto d’involucro applicato all’edificio Tod, non partirà dall’analisi dell’elemento naturale (la trama dei rami d’albero) ma dalla superficie che sarà piegata per assumere la forma desiderata nel progetto.

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Ne consegue una concezione formale completamente nuova: la superficie si sviluppa in piena libertà nel paesaggio diventando parte integrante di esso. Il cemento armato, che è utilizzato anche questa volta, acquista una malleabilità simile a un tessuto adagiato sul terreno. Tutto questo e stato possibile naturalmente con l’uso di avanzate tecniche computerizzate che hanno permesso di trovare la forma ottimale che soddisfa i parametri progettuali.
I tre gusci con aperture centrali descrivono qualcosa di simile a una spirale che configurano uno spazio davvero dinamico che permette a chi li usa di scivolare da una parte ad altra del parco, oltre ad un perfetto inserimento nel paesaggio circostante. 



"La fusione tra architettura e natura..." - Van Dusen Garden.


Il Botanical Garden Visitor Centre Van Dusen è un edificio “ondulato”, che si fonde con il paesaggio circostante. Progettata da Perkins+Will, la struttura è situata nel mezzo di un boschetto verde e lussureggiante, stabilendo un equilibrio armonioso tra architettura e natura. Le pareti e il soffitto sono immersi nella terra, il che rende l’edificio classe Platinum nella certificazione LEED, con un consumo energetico pari a zero.



Il design è ispirato alle forme organiche e ai sistemi naturali di un’orchidea selvatica. La superficie totale è di 19.000 metri quadri, che si diramano sottoterra e con un soffitto suddiviso in petali. Il primo di essi fa sì che la facciata d’ingresso si slanci verso il cielo e l’atrio centrale sia invaso da luce naturale. Le rifiniture in caldo legno apportano morbidezza alle moderne linee degli interni.

 
Con il Centro botanico, lo status di LEED Platinum potrebbe anche essere superato, visto che la struttura concorre al Living Building Challenge, la gara di sostenibilità più severa in America.  
La coibentazione è controllata grazie ad un tetto espandibile, l’energia usata è rinnovabile al 100%. Un sistema fotovoltaico genera elettricità e l’acqua calda è fornita da una cisterna alimentata dal legno recuperato nell’area circostante. Un sistema apposito è usato per neutralizzare le emissioni nocive e l’acqua piovana è filtrata e raccolta e usata per le attività di irrigazione o igiene, mentre il 100% è trattato da un bio-reattore in loco.



"Una composizione di piani inclinati..." - La nuova Filarmonica di Parigi.

Una superposizione originale di piani inclinati caratterizza il progetto vincitore della futura Filarmonica di Parigi che sorgerà fine 2012 nel parco della Villette. I visitatori potranno passeggiare nelle pieghe esterne dell’edificio rivestite con pannelli di ghisa di alluminio, fino alla sua sommità a 38 metri. La geometria ad angolo retto tipo origami dell’esterno, contrasta con le curve armoniche dell’interno, e dell’auditorium con i suoi balconi e riflettori acustici orientabili, come nuvole sospesi tra spettacolari giochi di luce e proiezioni. Volutamente intimo il rapporto tra l’orchestra e gli spettatori che avvolgono il palcoscenico a 360°. 


 
L’auditorium di una capacità di 2400 spettatori, è stato concepito per limitare la distanza con i musicisti a 32 metri massimo, e per offrire una maggiore flessibilità in funzione delle presenze e del tipo di musica: essenzialmente sinfonica ma anche jazz e world music. Il progetto comprende oltre alla sala da concerto, un centro per la formazione, spazi espositivi, locali per le prove, biblioteca, ristorante e uffici.




 

 


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